DOI: 10.17408/CH/590972
Le repentine trasformazioni di oggetto e di metodo che gli studi economico-aziendali stanno subendo dopo il volgere del millennio propongono molteplici questioni intorno alle caratteristiche distintive, alle potenzialità euristiche, ai condizionamenti che la monumentale costruzione zappiana (e non solo quella) ha, fin dal suo sorgere, esercitato su di essi. L’interesse per la storia recente delle nostre discipline è aumentato a dismisura giacché l’eleganza formale di una nuova dottrina tripartita e compatta a un tempo, la scelta strategica dell’unità di osservazione, intermedia tra i mercati e gli individui, la prospettiva sistematica ed economica di osservazione, la novità del sistema scritturale, più moderno e più facile da applicare rispetto al sistema patrimoniale, insomma le molte (e alcune forse mancate) promesse dell’economia aziendale classica, o i molti tradimenti consumati nei suoi confronti, appaiono oggi immaginate, trasmesse, compendiate in un’osmosi, involontariamente crociana, fra storia e scienza, fra passato e presente, fra tradizione e rinnovamento.
Raffaele D’Alessio è Professore Associato di Economia Aziendale presso l’Università degli studi di Salerno dove insegna “Ragioneria generale e applicata” e “Bilanci e comunicazione economico-finanziaria”. È autore, fra l’altro, di lavori in tema di rilevazione e di aggregazioni aziendali, nonché di articoli, nazionali e internazionali, di storia della ragioneria. È socio ordinario della Società Italiana di Storia della Ragioneria.