Il lavoro proposto si pone l’obiettivo di sottolineare come la “questione di genere” costituisca per l’ente pubblico locale un problema di natura aziendale da impostare e risolvere secondo logiche di economicita’, efficacia ed efficienza e non solo – come il più delle volte è stato presentato – come un’esigenza di carattere macroeconomico legata alla promozione dello sviluppo socio-economico del teriitorio. Punto di partenza della riflessione è l’idea che la questione di genere, nella sua essenza ultima, è un insieme di bisogni che sono si distintivi del genere femminile, ma che coinvolgono direttamente o indirettamente anche tutta una serie di esigenze ad essi correlate di cui si fa portatrice l’intera collettività territoriale di riferimento. Secondo questa accezione, l’attenzione dedicata ai “problemi di genere” non distorce ma, anzi, permette di ampliare ed approfondire l’analisi dei bisogni della comunità locale, cogliendone le relazioni reciproche di causa ed effetto. Rendendo possibile un’analisi più approfondita e consapevole delle esigenze manifestate la dimensione di genere permette di attuare un processo di pianificazione e programmazione della gestione dell’ente locale meglio capace di rispondere alle istanze e alle priorità che provengono dai cittadini del territorio. Ne consegue che la prospettiva di genere, in virtù della sua valenza generale e della sua valenza generale e della sua capacità di dimostrarsi funzionale ai vincoli di efficacia ed efficienza che condizionano l’amministrazione dell’azienda ente locale, dovrebbe essere collocata fra i principi che informano i processi decisionali degli organi di indirizzo. La proposta alla quale il lavoro perviene suggerisce di introdurre l’analisi di genere già in sede di redazione della Relazione previsionale e programmatica, quale analisi integrativa nella sezione dedicata allo studio delle caratteristiche della popolazione e quale stimolo per una pronta ed attenta individuazione delle necessità più profonde del tessuto sociale locale.
Chiara Leardini è Professore Associato di Economia Aziendale presso il Dipartimento di Economia Aziendale presso il Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università degli Studi di Verona. Insegna nella Facoltà di Giurisprudenza “Economia delle Aziende e delle Amministrazioni Pubbliche” ed “Economia Aziendale” e nella Facoltà di Medicina e Chirurgia “Economia Aziendale” e “Programmazione e organizzazione aziendale”. I suoi interessi di ricerca riguardano le logiche di gestione e la misurazione dei risultati nelle aziende pubbliche.
Gina Rossi è Ricercatrice di Economia Aziendale presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università degli Studi di Udine. Insegna nella Facoltà di Economia “Economia Aziendale “ e “Bilancio IFRS delle imprese e bilancio dei gruppi”. I suoi interessi di ricerca riguardano il tema della comunicazione aziendale.