DOI: 10.17408/FC/591085
La storia dei primi secoli di funzionamento del Monte di Pietà di Ferrara è stata caratterizzata dall’alternarsi di periodi di gestione efficiente, che ne hanno elevato il ruolo sociale e di intermediazione finanziaria nel territorio locale, e da altri di cattiva amministrazione che, nei casi più gravi, hanno portato al fallimento dell’istituzione.
Di fronte a tali circostanze negative, l’ente caritatevole ha reagito mediante l’emanazione di più regolamenti volti a disciplinare, con approccio sempre più rigido e rigoroso, le prassi interne così da prevenire e contrastare i comportamenti fraudolenti causa delle crisi passate.
Con i “Capitoli del Sacro Monte eretto in Ferrara” del 1671 è stata emanata la riforma indubbiamente più significativa. Questo corpo normativo, invero, ha disposto quella che potrebbe definirsi una «risposta concreta» ed efficace agli abusi e alle malversazioni che, nel 1646, hanno comportato il fallimento e la soppressione temporanea del Monte. Attraverso un articolato e complesso sistema di controlli interni, introdotti dalla riforma, l’istituzione è effettivamente giunta ad una corretta gestione che ne ha garantito la perpetuazione sino alla fine del primo periodo di dominazione pontificia della città estense.
Ciò premesso, il presente contributo, grazie allo studio critico della documentazione storica conservata presso l’Archivio della Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara, intende esaminare le novità introdotte nell’amministrazione del Monte di Pietà dopo il grave fallimento del 1646. In particolare, la ricerca si propone di ricostruire, in chiave sistematica, le modifiche apportate alla governance, all’organizzazione, alla dotazione patrimoniale, al sistema informativo-contabile e ai meccanismi di controllo introdotti con la riforma del 1671.
Francesca Callegari è laureata magistrale in Economia, Mercati e Management presso il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara. I suoi interessi di ricerca si concentrano principalmente sulle tematiche dei modelli di previsione delle insolvenze e della storia della ragioneria. Recentemente ha pubblicato, con Salvatore Madonna e Greta Cestari, un articolo dal titolo “Does The Development Context Affect Bankruptcy Prediction Models’ General Accuracy? A Comparative Analysis Of Four Multivariate Discriminant Models In The Italian Context” (European Scientific Journal, April 2016).